Il Dicastero della Dottrina della Fede ha pubblicato l’8 aprile 2024 un documento di 66 paragrafi, intitolato: Dignitas infinita circa la dignità umana, vertente sulla dignità dell’uomo messa in pericolo dalle deviazioni morali oggi dilaganti e dalle cattive leggi che le favoriscono.
Dal Concilio Vaticano II la nozione della “dignità dell’uomo” è diventata il vero e proprio cavallo di battaglia della Gerarchia: la sua difesa e restaurazione viene proclamata quale vero e proprio cardine della missione della Chiesa. In pratica, ha sostituito la salvezza delle anime quale còmpito istituzionale della Chiesa, prescritto dal suo divino Fondatore (Mt 28, 18-20).
Nel documento, il Magistero ha tra l’altro finalmente condannato (sia pure solo moralmente) gravi e nuovi mali quali la maternità surrogata, l’eutanasia, il suicidio assistito, la teoria del gender, il transgenderismo .
Tuttavia ha taciuto sulla questione omosessuale. Le sue argomentazioni sembrano prive di un vero afflato sovrannaturale: vi si criticano errori ed orrori del Secolo ma in nome di una concezione della vita più umana, più giusta, serena, felice – in nome cioè di una visione che resta terrena e intramondana, quanto all’ampiezza dei suoi obbiettivi e fini.
Il presente saggio si propone di dimostrare che la nozione di dignità umana del Documento rispecchia in realtà la “cristologia antropocentrica” non conforme alla Tradizione della Chiesa, inaugurata dal Concilio Vaticano II nella costituzione pastorale Gaudium et spes sulla Chiesa e il mondo contemporaneo, mantenuta dai Papi “postconciiari”.
Paolo Pasqualucci
È LA DIGNITÀ DELL’UOMO “INFINITA”?
Riflessioni sull’origine di una nuova dottrina
Edizioni Solfanelli
[ISBN-978-88-3305-598-5]
Pagg. 160 - Euro 12,00