Le parole sono a volte nodi da sciogliere e altre volte da stringere; talora abbattono le barriere della solitudine e talaltra innalzano muri invalicabili. Esse svolgono comunque l'importante funzione di metterci in comunicazione gli uni con gli altri, anche proponendone di nuove o rinnovandole nell'interpretazione («anche se visioni ed esperienze individuali/ potrebbero apparirci profondamente simili o perfino divergenti/ continueremo a sentire significative nuove espressioni e rinnovate interpretazioni»).
Nella nostra società ipertecnlogica, non di rado ci addentriamo in una terra sconosciuta, in cui l'incessante susseguirsi di domande e risposte sono causa di un duplice disorientamento: culturale e identitario. In tal senso la parola si problematizza e per contrastare lo sfrangiamento sociale tenta nuove ricomposizioni.
A partire da semplici percezioni, addentrandosi in situazioni quotidiane ordinarie e spingendosi oltre le frontiere del dolore psicologicamente inteso, l'Autrice giunge a sondare e verificare la resilienza di ciascun individuo. Danza nella vita con lo stupore e la meraviglia «di un'anima che racconta a sé stessa la propria immaginazione», con l'auspicio di lasciarsi alle spalle amarezze, ansie e rimpianti, a vantaggio di un'empatia rassicurante.
Il silenzio e l'ascolto, due dimensioni a cui nell'era del consumismo e del conformismo si ricorre sempre meno, sono invece la chiave di volta per emendare abitudini tossiche e riappropriarsi di sé.
Anastasia Deodato
LE PAROLE TROVATE E RITROVATE
Edizioni Tabula fati
[ISBN-979-12-5988-333-9]
Pagg. 104 - € 10,00