Sull’altare-Calvario si compie realmente, ma in maniera incruenta, lo stesso sacrificio che Gesù compì sulla croce. Infatti sul Calvario la vittima era Gesù, sull’altare la vittima (=hostia) è lo stesso Gesù; sul Calvario il sacerdote era Gesù che offriva se stesso all’eterno Padre; sull’altare il vero sacerdote è Gesù che offre se stesso per mezzo del prete altro-Cristo.
Ecco, in poche parole, il significato di ciò che costituisce il sole della vita spirituale cristiana, la Santa Messa. Se potessimo capire solo un poco la grandezza di questo mistero ne resteremmo abbacinati: un Dio che si fa uomo, un Dio che si fa ostia per entrare nelle sue creature, avere con loro una intimità totale, donando tutto se stesso, la sua grazia, affinché ogni uomo possa dire, con San Paolo: «Tutto posso in Colui che mi dà forza.»
Con l’Eucarestia Dio ci ha dato veramente tutto. Sant’Agostino esclamava: «Dio essendo onnipotente non potè dare di più; essendo sapientissimo non seppe dare di più; essendo ricchissimo non ebbe da dare di più.» E San Francesco: «L’uomo deve tremare, il mondo deve fremere, il cielo intero deve essere commosso, quando sull’altare, tra le mani del sacerdote, appare il figlio di Dio.»
Dominicus
LA SANTA MESSA E IL CALVARIO Confronto fra la liturgia antica e quella attuale
Illustrazione di copertina di F. Conti
Edizioni Amicizia Cristiana
[ISBN-88-89757-07-8]
Pag. 64 - € 5,00