Inviato da Roma alla guida del giornale del PNF di Massa Carrara per portare in provincia la «rivoluzione antropologica» del regime, Stanis Ruinas, proveniente dall’«Impero» dei futuristi Settimelli e Carli, impostò un giornale «di battaglia», che in nome dello «stile fascista» condusse campagne verso le banche, i commercianti, la stampa.
Assai violenta fu quella contro gli industriali elettrici, mentre verso gli industriali del marmo locali fu condotta una campagna di moral suasion, secondo le direttive di governo e partito. Ruinas pose l’impronta dell’intransigentismo fascista sui temi di rilevanza nazionale: la missione della stampa, corporativismo e sindacalismo, la questione femminile, la politica estera, i rapporti con la Chiesa, le politiche del regime di fronte alla crisi economica.
La vicenda giornalistica apre una finestra su un mondo provinciale animato da gerarchi nazionali e locali, industriali e sindacalisti, vescovi e sacerdoti, giornali e giornalisti, prefetti e ministri, fino allo stesso Mussolini, e rivela le contraddizioni del tentativo di traduzione del totalitarismo fascista nelle realtà provinciali, che porteranno il fascismo «rivoluzionario» del giornalista a infrangersi nel fascismo «conservatore» tornato alla guida del PNF locale con la sconfitta del ras Renato Ricci nel lungo conflitto con i grandi industriali del marmo.
Stefano Baruzzo
AL GANCIO DEL NEGRONI
«Il Popolo Apuano» di Stanis Ruinas Fascismo rivoluzionario e Regime
nella provincia del marmo
Edizione Solfanelli
[ISBN-978-88-7497-953-0]
Pagg. 376 - ill. - € 30,00