Razzismo e fascismo è una estesa sintesi per cercare di capire quali furono gli esiti delle leggi razziali e come si arrivò ad esse; quale fu l’atmosfera di discriminazione che si ricreò nelle campagne razziali, ma anche, e soprattutto, il tentativo di capire come, quando e perché Mussolini e il fascismo divennero razzisti.
Non solo, perché sono state dedicate non poche pagine a quei saggi più importanti che uscirono tra gli anni Trenta e primi anni Quaranta, per comprendere meglio le ragioni di quegli intellettuali che scelsero di seguire le linee programmatiche e ideologiche del regime anche sulla questione razziale.
Difatti, all’epoca, non fu affatto casuale che le dispute dialettiche sul razzismo italiano, non avvennero in seno al Partito Nazionale Fascista, addirittura privo di un Ufficio della Razza, ma furono lasciate alla classe intellettuale, scientifica e quindi al settore bibliografico, giornalistico e anche accademico universitario, in quest’ultimo specialmente tra i giovani dei GUF (Giovani Universitari Fascisti) e alle loro sezioni di demografia e razza.
Per questo si è preferito far parlare i protagonisti, inclusi i libri, che condizionarono gli uomini e quegli anni, e su tutti il primo dei protagonisti in assoluto — perché volle la promulgazione delle leggi razziali — con i suoi articoli e i suoi discorsi: Benito Mussolini.
Flavio Costantino
RAZZISMO E FASCISMO
La questione razziale e l’antisemitismo durante il Ventennio Tra citazioni, giudizi e dibattiti storici
Edizioni Solfanelli
[ISBN-978-88-7497-981-3]
Pagg. 464 + 16 p. ill. - € 38,00