Il libro è un mosaico di storie ambientate a Milano negli anni Ottanta, un’epoca brulicante di vita, ma non priva di drammi e contraddizioni.
Milano è presente anche nella toponomastica: vie, piazze, zone o fermate del metrò contrassegnano i diversi segmenti della narrazione. La città è sempre la stessa, ma in un decennio il suo volto, come quello delle persone, è cambiato.
Abbandonati i protagonisti del precedente romanzo, Scala B, nel condominio emergono ora i personaggi secondari, cui si concede un bis, appunto, una seconda occasione per vivere una vicenda, magari diversa da come ce l’eravamo immaginata. Figure dominanti in un racconto fanno capolino in un altro, attori che in un episodio restano in ombra vengono alla ribalta nel successivo e insieme compongono lo scenario della “Milano da bere”.
Queste favole metropolitane, talora realistiche, talora grottesche, hanno un filo conduttore che le lega: sotto la patina smaltata di una società brillante serpeggiano individualismo, superficialità, violenza, la cifra di questi anni controversi. E la scrittura, che mima la vita, li ritrae.
Milano è un cielo umido e una pioggia grigia.
Milano è una mano gelata che ti sfiora la schiena.
Milano è un rumore senza parole, un silenzio pastoso che cela episodi drammatici, storie tristi nascoste sotto il volto patinato della città.
Sono gli anni Ottanta: la vita va avanti sempre più veloce e ci corre a fianco, magari ci supera anche, senza che ci si possa mai specchiare.
Gisella Colombo
SCALA B(IS)
Edizioni Solfanelli
[ISBN-978-88-3305-235-9]
Pagg. 168 - € 13,00