I Catasti cosiddetti onciari furono istituiti nel Regno di Napoli tra il 1741 e il 1742 e furono chiamati in questo modo perché la valutazione dei beni dei cittadini censiti avveniva con l’oncia, antica moneta di conto. Fu Carlo di Borbone a ordinarne la prescrizione con il fine di far pagare il peso dei tributi proporzionalmente alle possibilità di ciascuno.
L’Università di Lettomanoppello compilò il suo Onciario già nel 1745 ma ben presto vennero evidenziate scorrettezze nella redazione miranti a favorire i più ricchi del luogo a scapito dei meno abbienti.
Per tale motivo, in una Regia udienza del 6 Maggio 1760 a Napoli, la stessa Università fu condannata a dover redigere, entro lo stesso anno, un altro Catasto ed annullare il precedente.
Si tratta di un caso raro di duplice trascrizione ed è anche un esempio di trionfo della giustizia che in pieno Illuminismo, e nel clima di politica riformata, acquista una valenza particolare; ciò dimostra tuttavia quanto risultasse difficile scalzare le strutture di privilegio politico-fiscale consolidate nel tempo e come facilmente si ricorresse al dolo pur di mantenere intatti determinati privilegi.
Daniela D'Alimonte
CATASTO ONCIARIO DI LETTOMANOPPELLO (1760)
Edizioni Solfanelli
[ISBN-978-88-3305-445-2]
Pagg. 264 - Euro 22,00