Capolavoro di Nguyen Chi Trung, Polvere è un poema che esalta i multiformi significati di cui il binomio cenere/polvere si fa portavoce nei secoli e fino ai nostri giorni. Di volta in volta, emblema di vita, di morte e della poesia e di ciò che la trascende, ricopre il mondo in maniera inesorabile, misteriosamente incomprensibile: dalla cenere che resta dei lapilli del vulcano, alla grigia nevicata che avvolge i cimiteri e le cataste di libri dimenticati nelle biblioteche; dalla polvere che avvolge la ragnatela sul tetto del nido d’amore del poeta, al fitto strato di cenere che richiama alla mente la Soluzione Finale.
“Noi stessi siamo polvere” (strofa 33) e in polvere torneremo, come ricordano i famosi versetti dell’Ecclesiaste; ma in Polvere ritroviamo tanti insegnamenti cari al Buddismo, dalla dottrina della via di mezzo, al Prajñâpâramitâ. Molte le domande insolute che questo poema ci propone: sono gli stessi quesiti che attanagliano le nostre menti ai tempi dei lockdown.
Scritto in sessantasei strofe che seguono lo schema metrico dell’“otto-sei” parole per verso, Polvere, qui tradotto per la prima volta in italiano, ben riflette l’elevata musicalità della lingua vietnamita.
Nguyen Chi Trung
DUST A Poem
a cura di Claudia Zilletti
Edizioni Solfanelli
[ISBN-978-88-3305-441-4]
Pagg. 184 - € 14,00