È il 31 dicembre del 1886. Andrea Sperelli, giovane aristocratico di origini abruzzesi e cultore d’arte, attende a Palazzo Zuccari l’ex amante, Elena Muti.
Durante l’attesa egli ricorda i momenti vissuti insieme: da quando si conobbero, due anni prima, in occasione di una festa mondana al prorompere della passione, fino all’addio.
La separazione getta Andrea nello sconforto. Per lenire il dolore e memore dell’insegnamento paterno (habere, non haberi), egli inizia una vita dissoluta e di depravazione, occupandosi più delle cose esteriori che della sua interiorità, del corpo più che dell’anima.
La conoscenza con la casta Maria Ferres, durante il soggiorno nella villa di Schifanoja, sembra portare un po’ di tranquillità nel giovane che crede addirittura di riconquistare la perduta purezza morale, anche per via del temperamento mite ed equilibrato della donna che sa controllare le sue passioni. Ma è solo questione di tempo prima che gli eventi precipitino fino alla definitiva e tragica resa dei conti con sé stesso.
Ponendo alla base della sua esistenza il piacere sensuale e il culto della bellezza nella spasmodica ricerca di avventure amorose, che la presente edizione non ripropone integralmente, senza con ciò intaccarne la linearità narrativa, Andrea Sperelli, prototipo della figura dell’eroe decadente nella letteratura italiana, si fa emblema dell’uomo che sonda il mistero e il senso della vita, senza però riuscire a spegnere la sensazione di vuoto e di sconfitta.
Gabriele d'Annunzio
IL PIACERE in corpo 16
Edizioni Tabula fati
[ISBN-979-12-5988-298-1]
Pag. 236 - € 14,00