In una torrida giornata di metà luglio, il generale degli alpini di L’Aquila Romolo Acerbo viene portato in ospedale a causa di un infarto e operato d’urgenza. Ad assistere all’intervento e ad occuparsi del caso clinico è il giovane dottor Valenti, determinato e dal temperamento volitivo. In poco tempo le condizioni dell’alpino migliorano sensibilmente e, dopo un mese di degenza, torna a casa. Ha però un secondo attacco cardiaco che gli è fatale.
Cosa è andato storto? Avrebbe potuto salvarsi se il medico chirurgo avesse preso decisioni diverse durante il primo intervento? Per Angelo Acerbo, fratello del defunto, non vi sono dubbi. Chiede allora giustizia per sé e per la sua famiglia, perché «chi commette un torto al potente di turno, consapevolmente o inconsapevolmente, non può sperare di farla franca».
Per Lorenzo Valenti sarà l’inizio di un lungo e tormentato percorso processuale, mettendone a rischio la carriera e il futuro. Ma non è solo. Dalla sua parte avrà il primario Micheli, che considera come il padre che non ha mai avuto, e l’avvocato Emilia Palusci.
L’esito della vicenda processuale, che tuttavia sprigiona sentimenti di solidarietà e non è scevra di sfaccettature sentimentali e sottilmente “romanticheggianti”, dimostra che c’è sempre qualcuno che lotta per la verità e la giustizia ed è questa ricerca che rende l’uomo un essere nobile e potente in senso positivo.
Domenico Di Carlo
ORGOGLIO E GIUSTIZIA
Copertina di Marica Caramia
Edizioni Tabula fati
[ISBN-979-12-5988-233-2]
Pagg. 144 - € 12,00