Sono trascorsi quarantatré anni da I figli della terra. Dopo quella silloge altri libri – da Ofiura a Città fucilata al volume italo-polacco – hanno puntellato il percorso di Anna Santoliquido, che ha coniugato l’attività di animatrice culturale, quale fondatrice del Movimento Internazionale “Donne e Poesia”, con la bellezza di una scrittura poetica visionaria e struggente, radicata nel mondo contadino e al contempo propensa alle contaminazioni. La passione per lo studio della lingua e la sua felice rimodulazione nel verso si accompagnano alla professione di anglista e alla fascinazione del dialetto forenzese, idioma del piccolo mondo premoderno cui Santoliquido è legata.
Questo volume raccoglie atti di giornate di studio e contributi critici relativi alla produzione dell’autrice. Senza intenti celebrativi, si ripropone di fare il punto su un’esperienza di scrittura e un itinerario di vita accattivanti, espressione di un femminismo caparbio e pacato al contempo.
Un percorso poetico che rifugge da cerebralismi oscuri e si connota per un’intensa comunicatività, pur riservandosi quella componente di mistero e di ambiguità generatrice di poesia, nell’attimo in cui si articola un prezioso mondo interiore senza tutto svelare. Perché è giusto che parte del nostro io resti affidata alle radici di quella heideggeriana Terra «coprente-custodente», fedele depositaria di pensieri e segreti, come la pietra.
Gianni Antonio Palumbo (a cura di)
IN ASCOLTO AI CROCICCHI Anna Santoliquido tra poesia e teatro
Edizioni Solfanelli
[ISBN-978-88-3305-559-6]
Pagg. 190 - ill. - € 18,00