Danilo Campanella non si esprime in modo ambiguo né contraddittorio. Piuttosto cerca di creare un pensiero indipendente rispetto a colui che lo concepisce, che vada oltre le liturgie, le consuetudini, che spinga l’alterità a riflettere, ponendo in questo sforzo un riavvicinamento tra persone diverse e apparentemente inconciliabili. Vivere e filosofare divengono una cosa sola, come anche lo scrivere e il viaggiare.
Contro quella società che ci avviluppa e ci domina con le sue sovrastrutture sottili e ingannevoli, proprie di quei “sistemi di potere” — che già il filosofo Gadamer aveva denunciato — una soluzione è quella di “chiamarsi fuori”, abbandonare tutto e ritagliarsi un mondo il più possibile semplice in cui sentirsi libero e senza alcun legame. Ma anche qui si nascondono i problemi. Il diavolo si nasconde nei dettagli.