«Accanto alla storia che ferma via via le azioni degli uomini, le rinchiude, le rende inoperanti, c’è il fantasma della storia: il grande buco, il vuoto che assorbe via via le azioni che sfuggono alla storia e le annienta. E se poi i fanti annientati fossero i soli immortali? E se il massimo destino delle vicende umane, se la sorte nobile, più alta, più “santa” di noi e dei nostri pensieri fosse non la storia, ma il fantasma della storia.»
«La guerra, con i mezzi incomparabili che essa ci da di saggiare i sistemi nervosi, agisce al modo di formidabile rilevatore dello spirito umano.»
Questo mio scritto non ha pretese storiche; è solo una cronaca quasi familiare, ove la guerra fa da sfondo e da cornice; i protagonisti sono i rosellani, eroi inconsapevoli di eventi più grandi di loro. Con il senno del poi, ripensando ai tanti episodi accaduti, posso dire che ci furono manifestazioni umane le più multiformi:
dal coraggio alla paura, dall’eroismo alla viltà, dalla bontà all’egoismo e, su tutto, il dolore per la perdita di beni e degli affetti. Leggendo questo scritto, sarei felice che un mio amico coetaneo dicesse: “Sì, mi ricordo”, e che qualche ragazzo aggiungesse meravigliato: “Impossibile, tutto ciò è accaduto a Rosello?”
Antonio M. Caracino
CRONACA DI UNA BARBARIE
La distruzione di Rosello
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-386-4]
Pag. 64 - ill. - € 10,00