Questo libro prende spunto da un paio di scarpe, insolito artificio per trattare di Heidegger e della sua particolare idea dell’arte, anch’essa inserita nel quadro della filosofia dell’essere, tratteggiata a partire da Essere e tempo, ma mai affrontata compiutamente, se si escludono le conferenze dedicate a questo tema, culminate poi nella pubblicazione del saggio L’origine dell’opera d’arte.
Le scarpe in questione sono quelle, ben note, che van Gogh ha dipinto in una serie di quadri e il cui riferimento – nelle pagine di Heidegger – ha scatenato prese di posizione, distinguo e polemiche che hanno assunto il volto di una vera e propria interminabile “querelle” a distanza, protrattasi per oltre mezzo secolo, in cui sono coinvolti Meyer Schapiro e Jacques Derrida.
La recente scomparsa di quest’ultimo (2004) offre l’occasione per ripercorrerne i tratti salienti, con qualche sorpresa e nell’intento di far luce sulla controversa appartenenza di quel vecchio paio di scarpe: quasi un giallo d’antan senza movente.
Carlo Bordoni
LE SCARPE DI HEIDEGGER L'oggettività dell'arte e l'artista come soggetto debole
Presentazione di Pierre V. Zima
Edizioni Solfanelli
[ISBN-978-88-89756-04-7]
Pagg. 112 - € 9,00