La Grande Pianura era una landa brulla che si estendeva a perdita d’occhio, priva di confini. Nel mezzo, unic“Sognavo città perdute dalle alte mura di pietra nera su cui s’aprivano brecce spaventevoli, mute testimonianze di antiche battaglie.
Erano luoghi disabitati dagli edifici diroccati che svettavano alti come tetri giganti al baluginare di lune sinistre, che tagliavano un cielo cupo con la loro luce maligna. Astri malevoli occhieggiavano da un firmamento in cui si dispiegava un cosmo sconosciuto, in cui leggi bizzarre s’imponevano alla fisica a noi nota.”
Chi commissionò al pittore Ben Yokhai nel 1893 il misterioso dipinto che nel corso del tempo s’è guadagnato una fama fra le più sinistre?
Qual è il contenuto innominabile del diario rinvenuto accanto al corpo senza vita dello scrittore Robert Ervin Howard nel giugno del 1936?
E infine, cosa ha scoperto di tanto spaventoso il giornalista americano Jack Shepherd?
Queste e altre domande troveranno risposta nelle pagine di questo libro che, partendo dal ritrovamento del più aborrito dei distici, narra degli abominevoli segreti che si celano oltre le nebbie impenetrabili dello spazio e del tempo che da sempre avvolgono il “Libro dei morti”.
Ma occorre usare cautela, poiché vi sono saperi proibiti che è bene ignorare, e rivelazioni sconvolgenti che l’intelletto potrebbe non sopportare.
Max Gobbo
STORIE DEL NECRONOMICON
Presentazione di Gianfranco de Turris
Copertina di Vincenzo Bosica
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-454-0]
Pag. 152 - € 12,00