Ogni vicenda de Il gioco dell'uomo si rivela metafora della vita, della quotidiana e rassicurante esistenza umana sempre minacciata da un ignoto incombere di sinistre presenze: desideri inconfessabili, oscure pulsioni, timori ma anche bramosie di una vita diversa, di un contatto immediato, anche se potenzialmente pericoloso, con quella ferinità che costituisce il lato notturno ed istintuale dell'uomo, aspetto per sua stessa essenza estraneo e al di là da quel "gioco" che è l'esistenza diurna.
Una dimensione notturna, onirica del narrare, dove si spengono "tutti gli interruttori della mente" per riacquisire la coscienza del corpo, che costituisce l'unico possibile approdo alla vita autentica: abbandonare le "regole del gioco", il quotidiano, il razionale, il consueto, per evadere ad una nuova esistenza, svincolata dalle regole ferree ma estrinseche del sociale, la sola capace di recuperare fecondamente l'aspetto istintuale dell'uomo.
Marcello Bonati
IL GIOCO DELL'UOMO
Presentazione di Giovanni Pasqualino
Edizione Tabula fati
[ISBN-88-87220-64-6]
Pagg. 80 - € 5,00