In cinque episodi di generi letterari diversi (gotico, fantastico, surreale, fantascienza, storia di guerra), Errico Passaro costruisce un romanzo ambientato in un mondo alternativo a partire dal 1922 e, con personaggi-simbolo, racconta un’avventura umana e sociale che copre un arco di cinquecento anni.
Con la minuzia del cronista e l’immaginazione del romanziere, l’Autore rappresenta un’Italia ucronica in cui il Fascismo esiste ancora (l’Ur-Fascismo o Fascismo Eterno, come lo definì Umberto Eco), superando positivamente i momenti di crisi e le sfide che negli anni deve fronteggiare.
Vive ogni nuova esperienza in modo pragmatico, senza rinnegare i suoi valori di base né abbandonare idealismi che considera superati, in modo da «vincere la prova suprema per rinnovarsi ancora una volta». Il suo emblema era «l’Aquila dell’aviatore D’Annunzio che portava la corona del Re e stringeva fra gli artigli la spada fiammeggiante di Evola e il fascio della romanità di Mussolini».
Ciò che dunque propone Passaro, in base alla sua personale “visione del mondo”, peraltro ancorata a fondamenti teorici reali, è un fascismo immaginario e simbolico, autoritario ma non dittatoriale; è dannunzianesimo e rivoluzione permanente, ma soprattutto «è un’emozione e un fatto insieme».
Errico Passaro
GLI ANNI DELL'AQUILA Cronache dell’Ur-Fascismo 1922-2422
Presentazione di Gianfranco de Turris
Copertina di Romolo Di Michele
Edizioni Tabula fati
[ISBN-979-12-5988-364-3]
Pag. 190 - € 14,00